Padula (SA) 21 Settembre 2023, messi in palio da un convento francescano, agnelli, vitelli, maiali, conigli, galline e polli, durante una festa organizzata in onore di San Francesco d’Assisi.
È paradossale, ma è quel che accade ogni anno a Padula, in provincia di Salerno.
Gli animali, tanto amati dal Santo di Assisi, vengono dati in premio come fossero oggetti.
Per questo, l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha inviato, tramite il proprio Ufficio legale, un’istanza al sindaco, Michela Cimino, e al vescovo della Diocesi, Antonio De Luca, affinché sia annullata la “Riffa degli agnelli” in programma il prossimo 8 Ottobre nell’ambito dei festeggiamenti nel Convento di San Francesco del piccolo Comune del Cilento (vedi locandina).
L’associazione si riserva d’intervenire nelle sedi opportune qualora in quel contesto di rilevassero attività che possano configurare illeciti a danno degli animali.
L’Oipa dà in questo modo voce, oltre agli animali, anche alle persone che in questi giorni stanno segnalando l’evento all’associazione.
L’istanza rileva inoltre che: “Seguendo l’esempio di diverse Regioni, come per esempio la Lombardia, è al vaglio anche della Regione Campania lo studio sulla possibilità d’introdurre un divieto di messa in palio e/o utilizzo, in occasione di feste, sagre, manifestazioni ecc., di animali come premio. (…).
Un auspicato intervento legislativo di questo tipo dovrebbe indurre l’Amministrazione comunale, garante per legge della tutela degli animali presenti sul suo territorio, a escludere l’esecuzione di eventi che, con tutto il rispetto, rappresentano un retaggio antico ed obsoleto rispetto all’attuale cultura popolare”.
L’articolo 9 della Costituzione italiana tutela degli animali che godono, grazie al Trattato internazionale di Lisbona, la qualifica di “esseri senzienti”, quindi è tempo di superare tradizioni obsolete che offendono gli animali e chi li ama, osserva l’Oipa.
L’associazione lancerà in serata nei suoi canali social una protesta online consente a chiunque d’inviare un’email al sindaco e al vescovo con la richiesta di rinunciare a questa tradizione che, oltre a non rispettare gli animali oggetto della lotteria, non è coerente con l’insegnamento di San Francesco.