Cavriago, nemmeno un simbolo di riconciliazione post-bellica vogliono lasciare in pace, per fortuna ci pensa il Sindaco.

Cavriago, nemmeno un simbolo di riconciliazione post-bellica vogliono lasciare in pace, per fortuna ci pensa il Sindaco.
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Cavriago 08 Marzo 2022, la russofobia sta prendendo una brutta piega, una devianza generale che va fermata subito.

Ed ecco che nemmeno il busto di Vladimir Ilič può essere lasciato in pace.

Fu realizzato nel 1922 da degli operai della città ucraina di Lugansk, una delle repubbliche riconosciute indipendenti proprio dal presidente Vladimir Putin.

Nel 1942 fu trafugato dalle truppe fasciste che lo trasportano in Italia.

Dopo la liberazione, l'opera fu restituita all'Ambasciata Sovietica di Roma, che nel 1970 ricambiò il favore, consegnando il monumento in segno di amicizia, agli emissari del Comune di Cavriago.

Da quel giorno non è solo un'opera ma un simbolo, che resistette persino alle tensioni scatenate dalla Guerra Fredda.

Ora c'è chi sostiene addirittura che lasciare il busto del leader sovietico nella piazza di Cavriago (Reggio Emilia), rappresenti un tacito sostegno alle politiche Putiniane, ma insomma si sta rasentando l'assurdo davvero.

Addirittura alcuni cittadini hanno proposto di restituire il busto del rivoluzionario sovietico.

Ma cosa sta succedendo in Italia, la guerra alla cultura che dovrebbe essere avulsa da deviate simpatie personali.

In questi giorni impropri come questo stanno accadendo troppo spesso e potrebbe diventare una piaga molto pericolosa, basti pensare al corso su Dostoevskij di Paolo Nori, che avrebbe dovuto svolgersi all’Università Bicocca di Milano, poi cancellato, senza motivi plausibili.

Ma il sindaco di Cavriago Francesca Bedogni, non ci sta e blocca certe elucubrazioni deviate, "il busto di Lenin in questo momento rappresenta assolutamente un simbolo di pace ".

"Restituirlo ? Non c’è proprio alcun motivo ed è sempre la sua storia a dimostrarlo".

"È un elemento che fa parte della storia della nostra comunità".

Questo è ciò che la Sindaca ha spiegato durante un intervista rilasciata alla "Gazzetta di Reggio".

"Il busto non si tocca perché incarna una comunità che ha sempre guardato fuori dai confini del proprio paese".

"Ospitare in piazza un monumento al leader bolscevico non è quindi un appoggio alla politica di Putin".

La posizione della comunità per fortuna è chiara : "è stata espressa all’unanimità da una mozione votata da tutte le forze politiche del consiglio comunale : "Cavriago condanna questa guerra e si mobilita per l’accoglienza dei profughi ucraini".

"Nonostante tutto, ci sia chi, con spirito polemico, fa diventare un caso la permanenza del busto, cercando di sostenere che, in fondo, il paese reggiano approvi le politiche espansionistiche di Putin".

Ribatte la sindaca "Quel busto, e la sua storia lo dimostrano, rappresenta altro per noi cavriaghesi, è la storia di un gemellaggio, di un patto di amicizia".

"Non è affatto un sostegno alla politica putiniana, come qualcuno sui social vuole far credere".

Un simbolo di riconciliazione post-bellica, strumentalizzato senza un motivo plausibile, per fortuna il Sindaco ha mantenuto una coerenza encomiabile in questa situazione.

Delle copie in formato tascabile del busto, sono state riprodotto durante tutto il periodo del lockdown e si potevano ordinare e farsele spedire a casa, ci fu anche un boom di vendite, e c'è chi ogni anno lo festeggia.

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