Brescia, l'aveva lasciato, uccisa a martellate in testa sotto casa, per poi attendere i carabinieri fumando una sigaretta.

Brescia, l'aveva lasciato, uccisa a martellate in testa sotto casa, per poi attendere i carabinieri fumando una sigaretta.
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Brescia 21 Ottobre, ieri sera poco dopo le ore 19:00, Elena Casanova, una 49enne di Castegnato, (cittadina in provincia di Brescia), non è mai rientrata a casa, ad attenderla c'era il suo ex compagno, Ezio Galesi, di anni 59, con un martello in mano, utilizzato per sfondato il parabrezza dell'auto in cui vi era Elena alla guida, per poi ucciderla a martellate, con una ferocia inaudita.

Questa donna lascia una figlia 17enne avuta da un precedente matrimonio.

L'assassino, dopo avere ucciso Elena si è costituito ai Carabinieri, che hanno effettuato l'arresto.

Nella notte il 59enne è stato sottoposto ad interrogatorio, davanti al pm di Brescia Carlo Pappalardo, queste sono le dichiarazioni rilasciate dall'assassino : "In quel momento la volevo uccidere" - alla domanda del pm : "Perché tanta violenza?"

L'assassino risponde : "Perché c'erano dei sentimenti, anzi no, ritratto e non voglio rispondere a questa domanda, è stato un raptus, l'ho incrociata ieri in un negozio a Castegnato e poi sono andato ad aspettarla fuori casa. L'ho colpita più volte alla testa".

Secondo la ricostruzione dei fatti, stando anche alle dichiarazioni rilasciate dai testimoni, è emerso che mentre Elena, stava sostando davanti al vialetto dell'ingresso di casa, il Galesi è sbucato fuori all'improvviso brandendo un martello, con il quale cominciò a sferrare i primi colpi al finestrino lato guida, per poi colpire Elena alla testa ripetutamente, non lasciandole assolutamente scampo.

I primi ad accorrere sul posto sono stati i vicini di casa, di cui uno dei quali sotto choc ha raccontato : "Ho sentito urlare, mi sono affacciato, ma era troppo tardi".

Dopo averla uccisa a martellate il Galesi si è seduto vicino al corpo martoriato della povera Elena, accendendosi una sigaretta, con l'intenzione di attendere l'arrivo dei Carabinieri.

Sul posto è intervenuta l'ambulanza, ma per la donna non c'era più nulla fare.

Elena era una donna impegnata a promuovere alcune campagne ambientaliste a livello locale, era molto conosciuta nella zona per il suo impegno locale, e lavorava come impiegata, presso una società di mezzi industriali.

Il Galesi l'assassino, aveva due figli ed un matrimonio alle spalle.

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