BICICLETTA DA CORSA ???

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Ernesto Colnago

DUE GRANDI AMORI: Vincenzina e la bicicletta da corsa:

ma non ha mai dimenticato nessuno

Un vero piacere parlargli insieme: un uomo che con semplici parole fa emerge la vibrazione assoluta della sua genialità, umanità', creatività e managerialità.

Fa inchinare la testa a chi lo ascolta, un Grande ed anche un vero manager, di quelli che se ne incontrano veramente pochi.

IL bello della bicicletta che si pedala dentro e fuori di se

Pochi fronzoli per parlarci della sua vita: da semplice operaio alle sue gare ciclistiche, dal mettersi in proprio a portare le sue biciclette nel mondo insieme alla sua Cambiago

Una caduta durante alla una gara ciclistica: sfortuna o fortuna per noi???

Non avremmo avuto COLNAGO IMPRENDITORE, l'Artista: il genio con il cuore.

Il carbonio è come una persona deve essere bello dentro come fuori: Lui è così!

L'innovatore che crea con amore le sue creature, con sapienza e maestria, sempre l'attenzione verso il cliente per la risoluzione di ogni problematica di sicurezza: l'innovazione è attenzione verso il cliente, la sperimentazione fatta con passione è il cuore dell'azienda.

Ernesto Colnago nasce a Cambiago, paese ad una ventina di chilometri da Milano,  il 9 febbraio 1932.

I  suoi genitori, Antonio ed Elvira grandi lavoratori coltivano la loro terra.

Antonio: buono, generoso, sempre a disposizione di tutti ed all'avanguardia nella sua attività. Uno dei primi ad acquistare un trattore.

Allevatore: i vitelli la sua corte, la stalla la sua reggia.

Elvira è la Regina della casa e della Famiglia

Ernesto, già da piccolo studia ed aiuta il padre nei campi, però' quella vita gli va troppo stretta.

Inizia a lavorare per Dante Fumagalli: la famiglia Colnago, quale rimborso per l'insegnamento dato al figlio, paga due chili di farina gialla alla settimana, prezzo rilevante per l'epoca.

Prosegue gli studi di sera, mentre lavora alla Lesa, per sei ore quotidiane, ed attentissimo nell'imparare il lavoro, fa come si direbbe oggi,  anche catering: con la bicicletta, avuta in prestito, consegna cibo ai dipendenti e con sapienza sceglie i negozianti per avere la migliore qualità e prezzo.

In oratorio trova un annuncio: la Gloria, azienda milanese, produttrice di biciclette, cerca manodopera.

Il 25 novembre, una delle date indimenticabili per Colnago, varca il portone della ditta Gloria, in viale Abruzzi 42: è assunto come aiutante saldatore.

Ha soli 13 anni: per iniziare a lavorare a libretto ne occorrono almeno 14.

Poco dopo ottiene la sua prima licenza per correre e nella sua carriera vince 13 corse: la sua prima vittoria nel 1947, Coppa Gibellini , nel 1950 vince la coppa Mamma Isolina Caldirola.

Papà Focesi, così viene  chiamato il titolare dell'azienda,  viene a saperlo, e nel suo negozio di Corso Buenos Aires, gestito dalla moglie, gli fa trovare una maglia di lana della Gloria, un paio di pantaloncini, scarpe ed un assegno di cento lire

Cade nel 1951, partecipando come dilettante alla Milano-Busseto, si frattura la gamba sinistra, e dovendo restare immobile, ottiene dai titolari della Gloria, di poter lavorare da casa. Realizza che il guadagno è maggiore rispetto alla retribuzione mensile.

Ha inizio la sua avventura. In un laboratorio cinque x cinque: il suo regno.

Un tavolo di legno, ricavato da una pianta di gelso, un trapanino a mano, una morsa, acquistati grazie ad una vincita durante una delle sue gare.

In seguito, con i primi guadagni, acquista a Milano  altri utensili  utili  alla sua attività.

Il laboratorio si trova davanti al due e vint, un'osteria con un buon passaggio

Quando lavora come terzista, inizialmente non si fa pagare, ma chiede come contributo,  del materiale: gomme, manubri, selle che vengono usate per riparare e creare biciclette per contadini ed operai, a prezzi bassi e competitivi.

Velocemente il suo nome circola, grazie anche al passaparola, ed arrivano i primi acquisti di biciclette. Sempre maggiori con il trascorrere del tempo.

In seguito acquisterà il primo capannone.

Lo accompagna ed assiste la sua volontà, un mondo di sogni e progetti.

A solo 19 anni la scelta di creare il proprio marchio COLNAGO, le prime biciclette per i dilettanti ed inizia la sua leggenda.

L'incontro magico con Fiorenzo Magni, e la sua gamba indolenzita dalla pedivella non corretta che gli provoca dolore.

Con molto timore, spiega a Magni la causa, risolvendo il problema sistemandogliela nel suo laboratorio.

Il giorno dopo nella sua bottega arriva il massaggiatore di Magni che lo presenta a Masi al Vigorelli.

Masi lo scruta con superficialità: si devono montare 44 ruote entro sera, alle 17,15 Colnago le ha   montate tutte

Masi sbalordito, lo fa partecipare al Giro di Italia, la sensazione per Colnago è di essere stato promosso alla maturità, all' ammissione all' Università e laureato: l'università della strada!.

Al Giro d'Italia del 1954, con la Nivea di Magni comincia la sua vera e propria attività da professionista, continuerà e si svilupperà con la Molteni di Merckx e nella Scic di Baronchelli.

Nel cuore di Colnago l'incontro con Coppi: lui era il meccanico di Magni, ma Coppi gli chiese di prendergli la bicicletta dall'auto e sistemargliela per la gara: dopo avere ottenuto il consenso, ed avere eseguito quanto richiesto, Coppi fa per pagarlo, ma al suo diniego, insistendo gli allunga mille lire e quel mille lire sono rimaste nel portafoglio per anni.

Era il meccanico di Magni ma con nel cuore Coppi.

Ho sempre voluto bene a tutti i miei corridori, ha raccontato, a loro mi sento legato da una parentela del ciclismo, e li ricordo tutti con affetto.

E Il fiore prese il posto dell'aquila: Bruno Raschi, giornalista sportivo, detto il divino, dopo avere dettato un articolo alla redazione, parlando gli fa nascere l'idea del simbolo asso di fiori.

tu sei un asso tra i meccanici e di fiori, fiori perché è il seme che fa per te.

Enzo Ferrari? una folgorazione: Con l'Ingegnere abbiamo creato la prima bici in carbonio, ha proseguito, non ci credeva nessuno.

Avevano tutti paura che i telai si potessero rompere.

Abbiamo continuato con le bici in carbonio e con Franco Ballerini abbiamo anche vinto la Parigi-Roubaix.                              

Sono solo uno che fa biciclette, lui spesso dice schernendosi: ma di lui è scritto in migliaia   pagine storiche del ciclismo.

Ernesto Colnago è stato premiato dall'Onu quale Ambasciatore dei valori della bicicletta, premio al merito e nello sviluppo delle due ruote: Uno dei protagonisti del ciclismo storico italiano.

Le sue biciclette sono esposte in musei, ed ultimamente all'Università Bocconi, alla presenza del Rettore, di politici e sportivi, ha ricevuto il riconoscimento alla carriera quale imprenditore sportivo.

Tra i suoi aneddoti la bici anche per Giovanni Paolo II, un' incontro, come racconta, che lo ha segnato: avevo portato una bici da corsa perché sapevo che da giovane era stato un ottimo ciclista, ma la abbiamo cambiata, perché quasi imbarazzato lui mi spiegò che come Pontefice aveva difficoltà a percorrere le strade di Roma: pochi giorni dopo gli abbiamo consegnato un modello da turismo laccato beige.  
 Ne regalai una anche Juan Carlo, in quell'occasione ho rischiato l'arresto alla frontiera: mi hanno fermato per un paio d'ore, per un controllo, non credendomi che la bicicletta era destinata al Re, pensando che fossi pazzo.. Dopo un paio di telefonate, mi sono venuti a prendere in elicottero e sono stato ospitato dal Re, ed anche da suo figlio in tempi successivi.

Non dimenticandoci anche Presidenti e Reali di altre nazioni

Ed anche Zanardi  è stato un suo gradito cliente: la sua lezione ci insegna a rialzarci

Con le biciclette Colnago hanno corso migliaia di corridori, vincendo un numero incredibile di vittorie  in tutto il mondo, sia campioni nazionali che  internazionali, ha raccolto più di 6.000 vittorie sponsorizzando più di 100 squadre professionistiche.

E' da tutti ritenuto il Maestro dei costruttori di telai ed uno dei Padri  delle moderne biciclette da corsa.

Tra gli amici, anche Don Mazzi: il sacerdote speciale, speciale   come lui.  celebrante alle messe natalizie aziendali

E molto vicino nei momenti dolorosi.

Don Mazzi diceva anche libera le tue emozioni e non spaventarti quando ti assalgono. Sono terapeutiche.

Ed ancora leggete in bianco e nero e pensate a colori.

Talmente profondo ed insostituibile, specialmente nel momento di dolore puro e nel senso di smarrimento, per la morte di Vincenzina, adorata moglie,

Cinquanta d'anni di matrimonio con la nascita della loro bella bambina Anna.

Sempre insieme da quando avevano tredici anni.

Quando era terzista per Doniselli e Gloria, anche aiutante: lei montava i parafanghi

Paolo, Paolino, suo fratello, il suo il suo braccio destro, il suo specchio riflesso, il suo consigliere:....ed era piu' bravo di lui a cambiare le ruote velocemente ....

Colnago è in contatto con i migliori ciclisti del mondo, per i quali in molti casi, ha preparato personalmente le biciclette in veste  di meccanico.

e da costruttore di biciclette ha seguito campioni quali Merckx,  Motta,  Paolini, Saronni e tanti altri

Tadej Pogacar:  la sua vittoria  lo ha  fatto ringiovanire.

Mercks lo ha chiamato commosso per congratularsi per il suo ultimo prestigioso successo.

Pogacar ha vinto il tour della corsa a tappe più famosa del mondo, godendosi la passerella trionfale in sella ad una bici con il marchio dell'asso di fiori, fatta dipingere, giorni prima, appositamente in giallo per lui da Colnago.

Quest'ultima vittoria mi ha fatto ringiovanire, soddisfatto afferma. to il primo tour francese vinto dalle biciclette Colnago, sono da ricordare anche quelle con Mercks ed altri campioni. o afferma.

Questo sloveno mi ricorda proprio Merckx :sapevo che era molto bravo come pure la concorrenza.

Termina con noi la chiacchierata dicendoci che è Cambiaghese ed orgoglioso di avere portato il nome del suo paese nativo in giro per tutto il mondo.

E nonostante il museo che gli dedicheranno, riportare Cambiago ad una tappa di corse, non dimentica il 5 x 5 del suo inizio

Guai a dimenticarsi da dove si è partiti...

Serio, Rigoroso, ma con l'anima di carbonio.

Gioia Logiri

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