Viviamo in un’epoca in cui veniamo continuamente bombardati da messaggi pro ambiente, dal fenomeno Greta Thunberg, attivista svedese diciassettenne per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, alle iniziative targate, anzi, hashtaggate #plasticfree, #ecofriendly, #stopollution, #crueltyfree, ecc.
Sensibilizzare e parlare della questione ambientale è il primo passo da compiere in direzione di un migliore atteggiamento nei confronti del nostro pianeta terra che, prosciugato, non ne può più dei nostri disastri ambientali. Il punto però è un altro: bisogna investire sui nostri bambini. È difficile che un adulto cambi atteggiamento, al contrario, è molto probabile che un bambino, sin dalla tenera età, possa assorbire degli insegnamenti che, una volta divenuto adulto, possano diventare degli atteggiamenti in grado di cambiare il decorso dell’intera umanità. Occorre disabituare i più piccoli dal comune comportamento autodistruttivo che gli adulti compiono meccanicamente. Per fare ciò è importante che la famiglia e la scuola collaborino in un percorso comune che riguardi la salvaguardia dell’ambiente, queste due istituzioni devono saper ben comunicare tra di loro e devono insegnare una cosa importantissima: il senso di appartenenza. Non è pensabile che un individuo si senta pronto a rispettare qualcosa che non sente proprio. I bambini devono capire che la natura e tutto ciò che la compone è fondamentale per la propria esistenza, che senza gli alberi non potremmo vivere e che il rispetto non è solo per le persone, ma anche per le cose e per gli animali. Dev’esserci una nuova riappropriazione spirituale dei luoghi, una nuova arte dell’averne cura. Heidegger, filosofo tedesco, distingueva tra il prendersi cura e l’aver cura. Il primo presuppone una relazione di subordinazione tra i due soggetti coinvolti, il secondo un inter-scambio continuo tra due soggetti alla pari. Perciò, dobbiamo vedere Madre Natura come nostra pari e iniziare a rispettarla per quel che è, consapevoli che se abbiamo cura di lei, lei avrà cura di noi.
V.C.
