Attenzione a scambiare per psicoterapia, ciò che è successo nello scandalo di Bibbiano, e non solo …

Attenzione a scambiare per psicoterapia, ciò che è successo nello scandalo di Bibbiano, e non solo …
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Reggio Emilia 11 Settembre, c’è gente che parla di processo alla psicoterapia, rapportandolo all’udienza a porte chiuse, che vede come imputati Foti, e l’assistente sociale Beatrice Benati.

Tra le accuse, il Foti è accusato pure di frode processuale per aver “realizzato una volontaria alterazione dello stato psicologico di una minore”, che ha seguito per 3 anni.

Tra le ipotesi di reato vi sono anche : lesioni aggravate della “scuola Foti,  sui minori si parla del metodo psicologico Foti, caratterizzato da ampie forzature e pressioni nei confronti dei minori, con ingerenze nell’ambito della loro vita privata, tali  da rasentare gravi violazioni della “Carta di Noto”.

Tutto ciò correlato da strumenti invasivi come quello soprannominato “la macchinetta dei ricordi”, usata dalla Bolognini, (compagna del Foti), per sostituire i ricordi traumatici dei bambini, (a suo dire), con ricordi positivi.

Secondo il gip la Bolognini avrebbe usato questo stimolatore elettromagnetico, su più bambini per influenzarli e suggestionarli, ovvero “elettrodi che venivano applicati su corpo e fronte dei bambini, in grado di produrre stimolazioni elettromagnetiche, durante i colloqui con gli psicoterapeuti”, siamo alquanto allibiti, e ci ritorniamo a chiedere cosa c’entra tutto questo, con la psicoterapia ?

Il consulente tecnico definisce così lo strumento sopraccitato : “non risulta che in Italia sia in commercio per gli psicologi italiani tale strumento, né vi sono studi di validazione dello stesso su popolazione italiana e, quindi, su eventuali effetti indesiderati, in particolare in soggetti in eta evolutiva. In altri termini, non esistono sperimentazioni che possano dirsi scientifiche nel nostro Paese sull’uso di uno strumento simile”.

Uno strumento che sarebbe stato usato sui bambini senza alcun consenso da parte di chi ne esercitava la patria podestà, ecco come si esprime il consulente tecnico : “Inoltre, ci si chiede poi se ne è stato formalmente richiesto il consenso scritto a chi esercita la responsabilità genitoriale di N., illustrando chiaramente, meglio se per iscritto, i vantaggi e i limiti di tale strumento trattandosi, almeno dall’ascolto dei file audio esaminati, di qualcosa che viene apposto sul corpo del bambino. Poi, l’uso di tale strumento, oltre che essere potentemente suggestivo, in quanto viene detto che serve per rievocare eventi che non ricorda, corre il rischio di indurre nel bambino la convinzione che la sua mente sia manipolabile dall’esterno”.

Conclude il consulente tecnico: “Ancora, appare molto pesante che tali suggestioni e induzioni siano poste in essere in prossimità di “ascolti” in sede giudiziaria di N. Anche nel caso di N. i colloqui contengono evidenti suggestioni, induzioni e pressioni a ricordare fatti che il bambino non ha riferito in sede giudiziaria. Il bambino viene letteralmente, per esempio, indotto a ricostruire quanto sarebbe successo con I, il che implica un forte rischio di indurre falsi ricordi. Tra l’altro ciò avviene alla presenza dell’affidataria per cui non si può escludere che di tali argomenti se ne parli anche in casa e quindi, se ciò fosse, aumenterebbe il rischio di indurre interferenze nei suoi eventuali ricordi”.

Un’inchiesta da brividi, di cui riportiamo alcune frasi delle persone implicate, che rivolgendosi ai poveri bambini, vittime di questo modus operandi, insieme alle loro famiglie, ne subivano gli effetti catastrofici come da testimonianze ed intercettazioni.

Intercettazione dei carabinieri :

Psicoterapeuta al bambino “Non c’è più tuo papà, e questa è la parte dolorosa, è come se dovessimo fare il funerale”.

Assistenti sociali che spingono a ricordare ai poveri bambini, vissuti traumatici che non ci sono mai stati, per annullare ogni legame con le loro vite precedenti, una vera e propria sottrazione di minori.

Secondo gli inquirenti i bambini venivano portati via per incrementare le casse dell’onlus “Hansel e Gretel”, toglievano i minori alle famiglie in difficoltà, per affidarli a conoscenti ed amici, per poi sottoporli a cure private a pagamento.

I reati contestati sono tantissimi : maltrattamenti sui minori, depistaggio, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, violenza privata, tentate estorsione, peculato d’uso, lesioni personali gravissime, più di 20 indagati, a vario titolo,

Tra gli indagati Foti e la sua compagna Nadia Bolognini il Sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, eppure una coppia affidataria omosessuale, due lesbiche finite nell’inchiesta per i maltrattamenti, posti in essere ai danni di una bimba, a loro affidata.

E spunta anche un altro particolare relativo alle due lesbiche coinvolte, amiche della Dirigente dei Servizi Sociali, Federica Anghinolfi, ex di una delle due madri affidatarie lesbiche, che maltrattavano, e vessavano una bambina,.

La stessa Agginolfi è un'attivista del mondo gay, e si batte a favore dell’adozione alle coppie omosessuali.

Ecco le intercettazioni che ci fanno capire chiaramente come avvenivano le sedute di psicoterapia, a subire in questo caso è una bambina, la psicoterapeuta è Nadia Bolognini, compagna del Foti, in compagnia della coppia di lesbiche affidatarie :

La bambina vorrebbe rivedere suo padre, la psicoterapeuta le dice : “ma non ti ricordi che hai detto che non lo volevi più rivedere, io ricordo questo”.

La Bambina risponde : “Non ho detto questo”.

Una della due lesbiche affidatarie : “Sì”

L’altra lesbica affidataria : “Sì hai detto che non volevi vederlo perché avevi paura, che ti facesse del male, che si potesse vendicare, che ti potesse portare via, ti ricordi la paura che hai sentito ? Te la ricordi adesso ?”

La bambina : “mh…”

Incalza l’affidataria : “I ricordi dobbiamo metterli apposto, sennò facciamo confusione, e te lo ricordi meglio adesso ?”

La bambina risponde : “cioè mi ricordo di questa cosa, che non potevo più vederlo … io non me lo ricordo di aver detto che non volevo più vederlo … ogni tanto mi capita di piangere perché mi mancano gli abbracci del papà, i suoi abbracci mi piacciono … prima ho sempre abbracciato lui e quindi mi dispiaceva pensare di non vederlo più, e di non abbracciarlo …

Bambina sottoposta a maltrattamento e "lavaggi del cervello", per ricordare un presunto abuso del padre mai subito, e per convincerla a non rivedere suo padre e sua madre.

La bambina inoktre diveva diffidare dai "maschi" e non le era permesso nemmeno di sciogliere i capelli, che doveva tenere legati, altrimenti secondo le elugubrazioni deviate a cui era sottoposta, dimostra caparbietà, nulla a che possa fare pensare minimamente ad una qualche normalità.

Le due lesbiche affidatarie si dimostrarono inidonee, alla cura della bambina, anche in termini di affetto, bambina che addirittura maltrattavano.

Da un'intercettazione emerge un fatto sconcertante infatti una delle due lesbiche, un giorno la fa scendere dall’auto, e la lascia sotto la pioggia, per fortuna nell'auto c’era una micro spia, ed il maltrattamento viene svalato :

La madre lesbica affidataria : “Porca Puttana, Porca Puttana, vai da sola a piedi porca puttana. Scendi scendi non ti voglio più … io non ti voglio più scendi, scendi ! URLANDO

La bambina risponde : “perché?”

Mentre la bambina è con la coppia lesbica i carabinieri trovano, tra gli atti dei servizio sociali, una lettera scritta dalla bambina indirizzata al papà, in cui la bimba gli esprime il suo affetto e la mancanza della figura genitoriale, a lei tanto cara, infatti la bimba chiede a suo padre di poterlo rivedere presto, e quasi lo supplica di scriverle una lettera, eppure di farsi sentire, ma al papà della bambina avevano impedito gli incontri.

Grazie alle indagini, alle due madri affidatarie non sarà piu permesso avvicinarsi alla bambina, dovranno restare ad almeno un km di distanza da lei, e si spera che non abbiano a nuocere più a nessun'altro bambino.

C'è un'altra psicologa che mette in atto delle terapie morbose ed alquanto squallide nei confronti di una bambina, al fine di trovare un presunto abuso, mai accertato, accusando l'ex convivente della madre, di cui ci viene perfino difficile riportare le domande che la stessa, pose alla bambina, sconcertante, alla faccia dell’accompagnare il paziente a parlare dei propri traumi, come asserirebbero le stesse persone che parlano di psicoterapia, mettendola a paragone di questo modus operandi :

Psicologa . “C’entra con il corpo di lui o con il tuo ?”

La bambina : “ un po’ con tutti e due “

Psicologa : “Ma dici con il pisellino e la patata ?”

La bambina risponde : “NO”

Psicologa incalza : “Col Culetto ?”

La bambina risponde : “NO”

Pscicologa : “Ma lui usava anche il pisello, no ?”

La bambina risponde : “NO”

Psicologa : “Non l’ha mai usato ?”

La bambina risponde : “NO”

Psicologa : “no ? ti metteva qualcosa dentro ?”

La bambina risponde : “NO”

Psicologa : “E cosa faceva ?”

La bambina risponde : “NON FACEVA NULLA”

Psicologa : “Ma tu sentivi qualcosa là sotto ?”

La bambina risponde : “In che senso là sotto ?”

Psicologa : “Là nella patatina ?”

La bambina risponde : “NO”

Psicologa : “Ma si muoveva lui ?

La bambina : “un po’ un po”

Psicologa : “Faceva un po’ avanti e indietro ? faceva sesso così fanno gli adulti quando fanno sesso. Tu non lo sapevi. Ma lui dopo si bagnava ? E dopo tu ti lavavi ? E sentivi anche degli odori particolari ? Era profumo o puzza ? “

E che dire della testimonianza di una cuoca, che si rivolse ai servizi sociali di Val d’Enza, per trovare un lavoro, assunta proprio dalla Aghinolfi, che le fece però firmare un foglio, per avere in affido sostegno, prima una bimba e poi un bimbo, così come se i bambini fossero oggetti da piazzare ovunque, tranne che con i loro genitori, è normale che ci dev’essere qualcosa di molto anomalo in tutto questo.

In realtà la cuoca non effettuava nessun sostegno o accoglienza a nessuno dei due bambini, come riferito nella testimonianza agli atti, la stessa riferisce che l’Anghinolfi, la usava per fare transitare i soldi delle spese di psicoterapia del bambino, infatti una volta arrivati i soldi delle fatture delle sedute, sul conto corrente della cuoca, come da indicazioni, la stessa emetteva un bonifico per girare la somma alla onlus del Foti, Ansel e Gretel, tutto chiaro ora, POVERI BAMBINI !

E che dire dell’inchiesta soprannominata "diavoli della Bassa Modenese” da cui emergono particolari raccapriccianti, e ci fanno capire che danni madornali può fare alla popolazione, la manipolazione, perpetrata da certa gente.

Tutto nel dettaglio è ben spiegato nel reportage della trasmissione “Chi l’ha Visto”, che non ha tralasciato nessun particolare, perchè non bisogna dimenticare, la differenza fra psicoterapia, e quello che è successo nello scandalo di Bibbiano, e non solo …

C’è una famiglia inoltre i C. che sul finire del reportage racconta come gli sia stata sottratta la loro bimba, che chiameremo Stella, (nome di fantasia), e di come il tribunale dei Minori, invece di ottemperare al grave errore, l’abbia resa adottabile, decisione che francamente viste le evidenze agli atti, ci sembra non possa c’entrare nulla con la Legge, con la tutela di una bambina, e con la famiglia.

Perché questa bimba non è stata restituita alla sua vera famiglia ?

Non ci vengano a raccontare che una bambina si abitua alla famiglia adottiva, perché un errore mai risanato, rimane pur sempre un errore gravissimo, un errore in cui si cerca di rimediare restituirebbe dignità a chi lo ha commesso, e la felicità ad una bambina, che ha un imprinting familiare che non potrà mai dimenticare.

CHE GIUSTIZIA SIA FATTA !

VIDEO PUNTATA TRASMISSIONE "CHI L'HA VISTO" IMPERDIBILE :

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