Affitti. Cedolare secca o tassazione ordinaria?

Affitti. Cedolare secca o tassazione ordinaria?
}}

Spesso l’estate porta consiglio, basti pensare che durante le ferie si è piu’ rilassati e predisposti a fare progetti da attuare una volta rientrati dalle vacanze.

Magari congetturare proprio di mettere a rendita quell’immobile che si ha a disposizione.

Allorquando si decida di locare il proprio appartamento, il proprietario puo’ scegliere di assoggettare il canone di locazione percepito al regime ordinario o alla cedolare secca.

Certamente una decisione importante che non puo’ essere delegata al proprio consulente immobiliare visto che si ritenga opportuno fare i dovuti calcoli.

Entrambe le modalità possono essere valide, dipende dai casi.

Facciamo luce sull’argomento ed iniziamo col dire che considerando la tassazione ordinaria, la tassazione dell’immobile viene calcolata al 95% del canone di locazione, mentre il restante 5% andrebbe dedicato alle cosiddette spese vive.

L’aliquota che verrà applicata al 95% della rendita catastale dell’immobile è suddivisa in scaglioni in base al reddito percepito.

Si informa che la tassazione IRPEF (Imposta sul reddito di persone fisiche) prevede anche deduzioni e detrazioni che abbassano il reddito imponibile a differenza della cedolare secca che versa un imposta in sostituzione dell’irpef e le relative addizionali, evitando peraltro il pagamento di bollo, imposta di registro dovuti nelle fasi di locazione.

Inoltre il proprietario optando per la cedolare secca, la quale imposta è fissa al 21% del canone di locazione percepito, lo stesso puo’ evitare l’obbligo di pagamento per la registrazione del contratto, la proroga o per la risoluzione dello stesso, fatta eccezione per l’imposta di registro che è dovuta in caso di cessione del contratto.

L’aliquota scende al 10% per i contratti a canone concordato  presente nel Piano Casa 2014 e stabilito da accordi locali dopo aver passato in rassegna i vari elementi: La categoria catastale, le pertinenze, arredi, spazi comuni ecc.

Eccezione fatta per la categoria catastale C1, dove vi rientrano negozi e botteghe per le quali non sarà possibile godere della cedolare venendo tassati ad imposta ordinaria come da legge di Bilancio 2020.

Bruno Carella

Dalla stessa Categoria