183 dipendenti fuori dalla porta????

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Verti Assicurazioni: Licenziamenti collettivi

Ad essere coinvolti sono 325 lavoratori: 129 lavoratori hanno concordato le dimissioni incentivate, come prevedono le normative di legge contrattuali nazionali.

Verti Assicurazioni, con sede aCologno Monzese, in provincia di Milano, ha inviato a tutte le organizzazioni sindacali, la raccomandata dei licenziamenti.

La diatriba ha avuto inizio a novembre.

La compagnia assicurativa italiana dal DNA digitale puro, specializzata nelle polizze auto, moto e casa, fa parte di MAPFRE.gruppo assicurativo internazionale presente in tutto il mondo, principale riferimento assicurativo nel mercato spagnolo, e   principale in America Latina.

Dispone di oltre 36.000 professionisti e si prende cura di più di 37 milioni di clienti in tutto il mondo

I dipendenti, dopo due anni di lavoro in remoto, all’inizio della pandemia, ora si ritrovano a dover affrontare la riduzione dipersonale dell’azienda.

Il gruppo spagnolo Mapfre, di cui Verti fa parte, ha rilevato sette anni fa Direct Line, composta da una struttura lavorativa complessiva di 900 dipendenti: già nel 2017 ha ridotto il personale a circa 600 lavoratori, ed ora impone la riduzione di circa  300 unità lavorative.

Come aveva, ai tempi,  evidenziato Ansa ,  i sindacati  avevano rigettato totalmente la  ristrutturazione che, l’azienda intendeva  stabilire, imputando  la causa alle  scelte manageriali e non ad una crisi aziendale, e   dando solo  la possibilità  decisionale ai dipendenti   di   continuare a svolgere le stesse attività in altre aziende,  ma non con le stesse modalità attuali: aveva offerto,  tramite un’azienda esterna, una piattaforma dove iscrivendosi potevano, forse, trovare una possibile ricollocazione.

La soluzione decisa di   ristrutturazione colpirebbe i Contact Center e ricadrebbe anche su altre mansioni professionali.

Gli attuali dipendenti vivono in zona, la loro età media è vicina ai cinquant’anni, con una forte presenza femminile, molti sono coniugati fra loro, e sono operativi anche lavoratori fragili.

A fine marzo erano scaduti i termini per arrivare a un’intesa tra azienda e sindacati.

La società ferma, da sempre nelle sue decisioni, di ricorre alle tecnologie innovative, ha continuato a sostenere di potere offrire una maggiore assistenza ai clienti risparmiando nel costo produttivo, rimanendo competitiva sul mercato assicurativo.

Ora si apre il confronto sul tavolo in Regione con i sindacati e le istituzioni.

Da parte sua Verti, prima della definizione dei licenziamenti, ci aveva fatto avere il suo comunicato stampa che riportiamo totalmente

In merito a quanto dichiarato a mezzo stampa dalle segreterie nazionali dei sindacati Fisac CGIL, First CISL, FNA e UILCA, Verti precisa quanto segue.

La Compagnia esprime il proprio rammarico per non aver trovato l’accordo con le RSA e con le rappresentanze sindacali nazionali dopo quattro mesi di confronto, rendendo vano il lavoro per arrivare all’adozione di misure condivise di gestione delle eccedenze di personale. Come sempre sottolineato durante i diversi incontri che si sono susseguiti in questi mesi, l’obiettivo di Verti è quello di limitare al minimo l’impatto sociale di questa importante ristrutturazione aziendale che consentirà alla compagnia di continuare a investire sul mercato italiano.

In ragione di ciò, permanendo la pianificata riorganizzazione e le eccedenze di personale, Verti ha messo a disposizione dei dipendenti un piano di incentivazione economica all’esodo su base volontaria per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, articolato in diverse misure che vanno dall’incentivo puramente economico con una media di 28 mensilità fino ad un massimo di 33, all’incentivo alla ricollocazione presso altre aziende e all’accompagnamento all’outplacement con il supporto di una primaria società del settore.

L’auspicio è di trovare nel più breve tempo possibile la massima adesione da parte dei lavoratori.

La necessità di rivedere il modello organizzativo e di business di Verti ha ragioni strutturali.La Compagnia infatti ha bisogno di adeguarsi per affrontare l’evoluzione del mercato, sempre più dinamico e competitivo, e per garantire una crescita futura sostenibile.

In concreto si rende necessario per la Compagnia: innovare la propria organizzazione aumentando il ricorso a strumenti tecnologici in grado di offrire la più efficiente - e meno costosa - assistenza al cliente; proseguire ed accelerare i processi di automazione e digitalizzazione; esternalizzare le attività la cui gestione in-house da parte della Compagnia non è più sostenibile.

Inoltre, il mercato della vendita diretta vede un calo sensibile dei prezzi dei prodotti (-24% la variazione del premio medio RC negli ultimi 7 anni, 2021 vs. 2014, dati IVASS), un drastico taglio dei costi fissi di gestione ottenuto mediante l’adozione di modelli organizzativi più flessibili e l’utilizzo delle tecnologie disponibili.

Questa riorganizzazione permetterà quindi a Verti di mirare a quell’efficientamento capace di salvaguardarne la competitività e, in prospettiva, creare le condizioni idonee per continuare con la crescita del business.

A questo punto c’è da augurare a Verti, informaticamente parlando che, gli attuali Clienti  siano in grado, di aderire alle nuove tecnologie messe a disposizione per loro.

Gioia Logiri

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