Una minaccia oscura nell’universo di Star Wars. Il (mancato) adattamento italiano.

Una minaccia oscura nell’universo di Star Wars. Il (mancato) adattamento italiano.
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La saga di Star Wars, classificata come fantasy di ambientazione spaziale, popolata da creature aliene e personaggi particolari  è sempre stata soggetta ad adattamenti un po’ forzati, ma la scelta di rimanere più fedeli ai nomi in lingua inglese ha intaccato anche personaggi già conosciuti dal grande pubblico con altri nomi.

Nel dicembre del 2015, l’universo, già crosmediale, di Star Wars, si è ulteriormente arricchito di nuove, emozionanti, pellicole, grazie all’arrivo dell’ episodio VII, intitolato Il Risveglio della Forza, diretto da J. J. Abrams, dell’episodio VIII, intitolato Gli ultimi Jedi, diretto da Rian Johnson e dell’episodio IX, intitolato L’ascesa degli Skywalker diretto da J. J. Abrams (a distanza di due anni dall’uscita ancora mi chiedo il perché di questo sottotitolo). La nuova trilogia si focalizza su un nuovo gruppo di ribelli “capitanati” dai personaggi della saga principale che cercano, nuovamente, di sventare gli attacchi del nuovo ordine, formato dai sostenitori dell’impero che riescono velocemente ad riorganizzarsi e a prendere nuovamente il potere. Certamente si tratta una sorta di “revival” della trilogia madre, “mascherata” da sequel, che si focalizza su nuovi personaggi, senza, però, far scomparire i vecchi, che sono egregiamente messi in scena. Infatti Leila, Luke, Ian e Chewbecca sono “quasi” come li avevamo lasciati.

Anche i riferimenti al defunto Darth Fener sono abbastanza coerenti a ciò che si è visto di lui nelle trilogie precedenti. Ma appunto, quasi. Perché una minaccia oscura incombe su questi amati personaggi: Carlo Cosolo, autore dei dialoghi italiani e direttore del doppiaggio ha preso l’imperdonabile decisione di riportare i nomi in inglese, infatti Leila torna all’inglese Leia, l’amato (e insuperabile) villain Darth Fener torna al britannico Vader, mentre il cambiamento di Ian Solo ad Han Solo è quasi impercettibile. Ma questa decisione non ha coinvolto solo i personaggi umani, infatti anche i simpatici robottini (che nella saga servono sempre da “spalla comica”) sono vittime di questi “crudeli” cambiamenti: C1-P8 torna ad essere R2-D2 e D-3BO torna C-3PO. Ma perché sono stati cambiati i nomi? Perché è stato deciso di adottare i nomi originali in inglese, dopo che nei film precedenti sono stati utilizzati degli adattamenti italiani? In effetti la tendenza di adattare i nomi dei protagonisti secondo l’orecchiabilità della lingua, risale principalmente agli anni ’70 e ’80, mentre al giorno d’oggi si tende a lasciare quelli originali.

Forse con questa nuova trilogia si cercava di rimediare ai piccoli errori di traduzione fatti nelle trilogie precedenti? Ma allora non sarebbe bastato correggere solo ciò che ne aveva bisogno? L’errore più grave che si sarebbe potuto commettere (e che in effetti si è commesso) sarebbe stato quello di cambiare i nomi di personaggi stra-noti che in alcuni casi hanno creato (non poca) confusione a quanti hanno deciso di vedere le nuove pellicole, solo dopo aver visto quelle “storiche”. Ma poi se era così importante ritornare ai nomi originali perché alcune cose sono state lasciate con l’adattamento italiano? Sembra quasi che questa scelta sia stata fatta per cedere alle richieste dei chiassosi fan che su internet richiedono insistentemente l’originale che a loro parere è migliore, senza riflettere che magari l’alterazione italiana ha sempre lo scopo di rispecchiare il più possibile, l’effetto che il suono di un certo nome ha sulla mente degli spettatori. Prendendo come esempio il “caso” di R2-D2:R2 in inglese si pronuncia “artoo” (artù), questo aiuta, a far adorare il personaggio, un robot la cui matricola pronunciata ad alta voce sembra quasi un simpatico nome. Se R2 lo pronunciamo in italiano rimane ERRE DUE che non ha alcun impatto emotivo, al contrario invece della scelta di De Leonardis/Maldesi (nella prima trilogia) di rinominarlo C1 (ciuno), che poi ritorna in scene come “Artoo-Detoo! It’s you! It’s you!” che diventava “Ciuno? Ci-uno pi-otto, stai bene! Non sei rotto!” mantenendo la rima e l’emozione.

Non è dato sapere quale sia stato il movente che abbia fatto alterare solo parzialmente l’adattamento di una serie così storica … Ad ogni modo si può concludere che l’adattamento dei nuovi film di Star Wars, può definirsi davvero inconsistente e a tratti inesistente.

Rosy Talarico

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