Sangue di Mezzanotte, recensione dell’opera prima di Valeria Augieri

Sangue di Mezzanotte, recensione dell’opera prima di Valeria Augieri
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Se state cercando una lettura fantasy, ma moderna, con un’ambientazione contemporanea, ma piena di esseri soprannaturali ho quello che fa per voi: Sangue di Mezzanotte, opera prima della giovane Valeria Augieri, uscito l’8 Ottobre 2021, edito dalla casa editrice Albatros.

Il libro inizia buttandoci direttamente nella vita della protagonista, Jennifer, che sembra una ragazza come tante, ma con un segreto riguardante la sua famiglia, infatti ogni volta che si sfiora l’argomento, lei lo evita. In realtà, Jennifer era una vampira facente parte di un’intera famiglia di potenti vampiri, ma è riuscita a tornare umana e a distaccarsi da loro. Peccato che i suoi fratelli siano riusciti a rintracciarla, così la tranquilla esistenza da umana sognata da Jennifer si infrangerà per trasportarla di nuovo in un mondo popolato, oltre che da vampiri, anche da streghe, fantasmi, licantropi, cacciatori e sirene. Verranno a galla antiche rivalità e giochi di potere in un intreccio avvincente, ma purtroppo troppo breve.

Il finale è senza dubbio inaspettato e fa venire voglia di avere subito un sequel (sebbene l’opera possa tranquillamente considerarsi uno stand alone), sembra che ci siano un po’ troppi personaggi che inizialmente fanno confondere un po’ il lettore. Inoltre alcuni passaggi non godono di una spiegazione più approfondita che magari sarebbe servita, ad ogni modo si possono riempire queste spiegazioni mancanti con le ipotesi dei lettori che possono divertirsi diventando in qualche modo parte della storia.

Tuttavia, anche se a prima vista può sembrare una lettura rivolta ad un pubblico giovane, Sangue di Mezzanotte è un libro che si presta ad un pubblico molto più ampio e variegato. Infatti i temi toccati sono molto maturi ed anche molto attuali: abbiamo discriminazione secondo le razze che vengono fortemente stereotipate, paura nel rivelare segreti finanche alla volontà di sacrificarsi per le persone che si amano.

Il titolo ha un ruolo chiave nel libro, con un periodico rimando che lega ogni capitolo ed ogni storia, infatti ogni capitolo finisce con un cliffhanger che fa desiderare di leggere il successivo, di saperne di più, in questo l’autrice è stata davvero molto brava. La sua scrittura segue lo stile del visually drawn, che fa si che gli eventi si svolgano quasi sotto i nostri occhi senza troppe descrizioni che rallenterebbero il corso della storia. Essendo un testo piuttosto breve, la presenza di un ritmo così incalzante fa si che venga letto tutto di un fiato.

In conclusione possiamo affermare che il potenziale di base c’è, spero solo che Valeria abbia intenzione di deliziarci con un seguito o con nuove storie.

Rosy Talarico

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