Sovramonte (BL) 15 Gennaio, l'incubo ha inizio il 21 Maggio del 2017 quando un padre 45enne V.T. rapì alla madre la figlioletta di appena 20 mesi, per portarla in Russia.
L'uomo è stato condannato giovedì presso il Tribunale di Belluno, la pena che dovrà scontare è di 1 anno e 9 mesi, per i reati di sottrazione di minore, e 10mila euro di risarcimento, che dovrà versare alla ex moglie, a titolo di risarcimento come parte civile lesa, anche se l'avvocatessa della donna Roberta Resenterra ne aveva chiesti 50mila.
Il giudice non ha consesso all'uomo la sospensione della pena, però gli ha revocato le altre due condanne, una per guida in stato di ebrezza, e per danneggiamento.
La decisione è stata trasmessa che al Tribunale dei minorenni di Venezia, in merito alla sospensione della potestà genitoriale (sospesa dal tribunale di Belluno per il doppio della pena).
UNA MADRE DEPREDATA DELLA FIGLIA
Sono trascorsi ben 4 anni, dall'ultima volta che questa madre ha potuto vedere la sua bambina.
Durante l'udienza la donna ripercorre i tragici ricordi, ed in particolare anche una videochiamata in cui la bambina vedendola, non l'aveva riconosciuta.
Gli ex coniugi, lui di nazionalità russa e la donna moldava, si erano conosciuti in Italia, per poi sposarsi in Russia, a Luglio 2011.
La madre era l'unica a lavorare, per questo motivo era il padre ad accudire la bambina.
Fu proprio il 21 Maggio 2017, mentre la donna si trovava a lavoro, che la bambina fu rapita.
Dopo aver terminato di lavorare, la donna aspettava che il marito l'andasse a prendere come di consueto, ma non arrivò mai.
Tornata a casa con i mezzi pubblici, la donna scopre che il marito era scappato, insieme alla nonna, rapendo la bambina, che all'epoca aveva solo 1 anno e 8 mesi, dopo avere svuotato il conto dell'ex moglie, per un ammontare di 8mila euro.
Dopo la condanna questa mamma potrà finalmente riabbracciare la sua bambina, ma rimane un grande problema da risolvere, visto che la bambina si trova in Russia, e la donna non saprebbe come poterla raggiungere per riportarla in Italia, a casua del suo passaporto Moldavo, che non le permette di recarsi in Russia.
Ora l'avvocato Resenterra chiederà l'intervento dello Stato, per avviare le procedure di cooperazione internazionale, per risolvere i problemi relativi al visto.
Un viaggio che dalla Moldavia (dove attualmente si trova questa mamma), fino in Russia, durerà 2 giorni oltre ad essere molto costoso e rischioso.
SOTTRAZIONE ILLECITA DI MINORE
La sentenza di separazione del Tribunale stabilisce un affido congiunto della bambina, con collocazione prevalente e residenza formale, presso la madre.
Vista la gravità delle condanne, ci sono tutti i presupposti per appellarsi alla Convenzione dell’Aja, ma serve l’aiuto dello Stato Italiano per ottenere il ritorno di un minore sottratto illecitamente, ci auguriamo che questa bambina possa riabbracciare nel più breve tempo possibile la sua mamma.