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"Le dichiarazioni dell’Imam di Firenze Izzedin Elzir sul caso Raed Al Sahalat lasciano sconcertati".
"Definire “bolla di sapone” un’inchiesta che ha portato all’arresto di 9 persone accusate di aver raccolto oltre 7 milioni di euro destinati ad Hamas è qualcosa che va ben oltre l’imprudenza: è un tentativo di minimizzare fatti di una gravità assoluta".
"Secondo gli inquirenti, Al Sahalat avrebbe espresso apprezzamento per gli attentati terroristici, compresa la strage del 7 ottobre che ha visto centinaia di innocenti massacrati dalla furia omicida di Hamas".
Eppure l’Imam lo descrive come una persona “che lavora per aiutare gli ultimi e i bisognosi”.
"Davvero notevole: un “terrorista benefattore”.
"Forse dovremmo candidarlo per il premio Nobel per la pace?"
"La verità è che Al Sahalat era, come affermano gli inquirenti, referente di Hamas per Firenze e l’intera Toscana attraverso l’Associazione Benefica di Solidarietà col Popolo Palestinese".
"Attività “filantropiche” che nascondevano il finanziamento del terrorismo internazionale".
"Ma evidentemente per alcuni questo è un dettaglio trascurabile".
"Queste parole squarciano il velo di omertà e connivenze che hanno permesso ad attività eversive di prosperare sotto gli occhi di tutti, mascherate da solidarietà".
"E la responsabilità politica di questa superficialità ricade su quelle organizzazioni di sinistra che non solo hanno sottovalutato la dimensione eversiva del fenomeno, ma lo hanno appoggiato apertamente con prese di posizione “pro-Pal” che celano un odio ingiustificabile verso Israele e indifferenza verso il terrorismo".
"Vergognoso il volantino circolato a Firenze la sera stessa dell’arresto, che parlava di “persecuzione politica” e “appoggio al genocidio del popolo palestinese”.
"Al Sahalat veniva descritto come “un attivista conosciuto da tutti per il suo lavoro nella solidarietà”.
"Un “terrorista solidale”, insomma".
"Il politicamente corretto applicato anche ai fiancheggiatori di Hamas.
"Ora chiediamo all’Imam Elzir di fare chiarezza e di collaborare attivamente con le Forze dell’Ordine, segnalando eventuali persone di sua conoscenza coinvolte in attività analoghe, anche nelle altre città toscane".
"E veniamo a Prato".
"La nostra città vanta una presenza islamica assai rilevante: quanto è estesa qui la rete di cui Al Sahalat faceva parte?"
"Chi sono i suoi contatti pratesi?"
"Forse l’Imam li conosce bene e potrebbe illuminarci".
"La magistratura farà il suo corso – in questo riponiamo piena fiducia, diversamente da chi invoca fiducia solo a parole per poi minimizzare i fatti".
"Ma la politica non può più voltarsi dall’altra parte".
"Soprattutto a Prato".
"Basta con il buonismo che protegge l’estremismo. Basta con l’omertà camuffata da solidarietà".
