Il Punto sul Campionato: La Legge del numero "3" e del pragmatismo.

Il Punto sul Campionato: La Legge del numero "3" e del pragmatismo.
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Il cantante milanese Vittorio Mascheroni nel lontano 1929 cantava "Tre sono le cose che voglio da te".

E tre sono le squadre che ufficialmente si vanno a contendere il titolo: Milan, Inter e Juve.

Alla fine della 21°giornata la classifica dice: Milan: 49 punti; Inter: 47 punti; Juventus: 42 punti (ma con una gara in meno).

‌‌Le prime tre della classe hanno fatto tre vittorie con la legge del pragmatismo: Cinici, spietati e sicuri. Senza subire nemmeno un gol.

‌‌Prima l'Inter che il venerdì contro la Fiorentina era passata momentaneamente in vetta, poi la Juve che ha battuto nel big-match la Roma, togliendo di fatto i sogni "scudetto" dei giallorossi adesso quarti a 40 punti insieme alla Lazio. Le Romane seppur lì sono comunque a 9 punti dal Milan, ma sono punti che iniziano ad esser già tanti. E infine nella domenica, il Milan va di scioltezza sul Crotone, ripredendosi poi la vetta.

Un duello a 3, fatto a colpi di botta e risposta.

‌‌Il Milan demolisce il Crotone (che aveva comunque giocato un buonissimo primo tempo) con un perentorio 4-0, nel segno delle "IC" di Ibrahimovic e Rebic.

Re Zlatan fa quota 501 in carriera con le maglie dei club. Il primo gol è una perla di bellezza, mentre il secondo è il più facile dei gol. L'altra doppietta l'ha siglata il croato Rebic che è apparso finalmente recuperato in pieno, segnando due gol in scioltezza nell'arco di 60 secondi. Nei rossoneri da notare il ritorno in campo di Calhanoglu. Ai rossoneri va notata anche una continuità di gioco consistente e pregevole. Assumendo la consapevolezza di essere diventata una squadra matura e mastodontica.

Tutto facile quindi per il Milan, che ha di fatto controsorpassato l'Inter.

‌‌I nerazzurri hanno vinto nel più ostico Franchi di Firenze, per 0-2 anche se per il divario tecnico e le occasioni sprecate (Dragowski super) il divario nel risultato poteva essere più ampio

Una prova di superiorità netta dell'Inter, con un Barella straordinario, che a proposito di 3, il sardo ha siglato il terzo gol in campionato con la maglia nerazzurra.

Lo dico: Il principe sardo ha promulgato una maturità di completezza nel reparto di centrocampo tale da essere, ad oggi, almeno per me, il miglior centrocampista italiano. Ed ha soltanto 24 anni.

Altri due protagonisti del Franchi sono stati: Hakimi, il marocchino è diventato ormai imprescindibile per la squadra nerazzurra. E un rigenerato Perisic, che sempre a proposito di 3, Firenze gli porta bene, andando a segno per la terza volta in quattro partite disputate in terra viola.

L'Inter manda segnali di cinicità da grande squadra. Conte ad oggi ha un merito, quello di tenere il gruppo sempre compatto e sul pezzo nonostante quello che sta accadendo fuori per le vicende societarie, di cui Suning ha debiti per oltre 200 milioni di euro ed ha bisogno di azionisti, situazione difficile e complessa. Ora arriva un trittico che ha la prova d'esame di laurea da 110 e lode di maturità, ossia Juve ritorno di Coppa Italia, Lazio in campionato e il derby del 21 Febbraio che ad oggi visto le cose può valere mezzo titolo. Se fuori i conti non tornano, i conti di Conte devono tornare in campo, e a Firenze si è data dimostrazione che sul campo i nerazzurri ci sono e stanno bene

A proposito sempre del numero 3.

La Juventus vince la sua terza partita consecutiva in campionato, tenendo la porta inviolata per la terza volta consecutiva, terzo posto e a questo punto terza incomoda ufficiale per la lotta al titolo alle milanesi.

La Juve archivia la pratica Roma, con una gara di cinismo puro: 2-0 secco, grazie ad un gol da biliardo di un Ronaldo rinfrancato, merito anche della doppietta contro l'Inter in Coppa Italia che l'hanno rinvigorito e un'autorete di Ibanez al termine di un'azione stupenda del duo Cuadrado - Kulusevski.

L'equilibratore bianconero ha un nome e cognome: Giorgio Chiellini. Tolta la sconfitta con l'Inter, la Juve con lui in campo è tornata ad essere impenetrabile e sicura, dando la sua quantità e applicazione difensiva perfetta.

Pirlo pare abbia trovato la strada giusta. Accantonando le sue idee e tornando al passato: Giocare di pragmatismo, quel pragmatismo tanto caro ai vari Lippi ed Allegri, dove non importa esser belli, importa la sostanza e i 3 punti. Laddove il detto juventino da sempre rispettato è "Vincere è l'unica cosa che conta".

Seppur restando a - 7 dal Milan, i bianconeri hanno una gara in meno e potenzialmente potrebbero andare a - 4. Quindi v'è certezza che la terza incomoda è la vecchia mai doma Signora.

Per la Roma ennesimo appuntamento mancato contro una grande, anche se non ha sfigurato cause anche assenze.

I giallorossi non hanno giocato male, ma sono stati poco cattivi sottoporta, la squadra di Fonseca però sembra aver trovato il bandolo della matassa, con gioco e organizzazione. Ma il portoghese deve risolvere questa problematica: La Roma contro le prime 7 non ha ancora vinto una partita. E per esser grande, manca questo tassello.

I giallorossi sono stati raggiunti dalla Lazio al quarto posto a quota 40, vincendo la sesta gara consecutiva contro un Cagliari sempre più in crisi (i sardi non vincono da Novembre). A S. Inzaghi è bastato un gol del solito Ciro Immobile. La Lazio vola, raggiunge la Roma. L'obbiettivo per loro è la Champions, ma domenica c'è Inter-Lazio e se vincono a San Siro….

‌‌Perdono punti invece Atalanta e Napoli che restano a 37 punti.

La Dea fermata dal pari in rimonta contro un Torino che finalmente dimostra di avere carattere (da 3-0 a 3-3). Altri due punti persi per strada della squadra bergamasca, apparsa molto stanca.

Mentre il Napoli cade a Genova, contro il sempre più in forma Genoa di Ballardini.

La squadra di Gattuso ha perso la stessa partita come contro lo Spezia (dove tutto è iniziato), creando tanto, non segnando e subendo gol su due errori di impostazione difensiva. Ora Atalanta semifinale di ritorno, Juve in campionato e Granada poi in Europa League, tutto in 10 giorni. In queste 3 partite il Napoli si gioca la stagione. Quindi Rino o svolta o andrà ai titoli di coda.

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