Il Punto: La resurrezione partenopea spinge Conte verso il titolo.

Il Punto: La resurrezione partenopea spinge Conte verso il titolo.
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Il campionato ha il suo punto di svolta:

L'Inter vince a Torino contro i granata per 1-2 e volano a +9 sul Milan sconfitto contro il Napoli.

L'Inter è in netta fuga e dà una sterzata importante al campionato.

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Il merito lo si può dare anche al Napoli, che nel momento delicato della stagione, vince a San Siro contro il Milan per 0-1 grazie ad un gol di Politano (ex-Inter) al 49'.

Una vittoria da grande squadra quella degli azzurri che hanno giocato una gara arguta e pragmatica.

Il Napoli di Gattuso si sa, ormai contro le grandi inneggia al 4-1-4-1 di applicazione e pragmatismo. Il Milan all'appuntamento è arrivato scarico e stanco visto le grandi fatiche espresse a Manchester, ed è chiaro che le assenze soprattutto in questo pesano. Anche se Pioli ha recuperato Hernandez e Calhanoglu, i due non sono apparsi sotto ritmo. Partita equilibrata, ma il Napoli ha osato di più soprattutto nel primo tempo dove gli azzurri hanno creato almeno 3 buone palle gol di cui una è stato bravo Donnarumma su Zielinski.

Nel secondo tempo il Milan sembra più spigliato, ma al minuto 4 della ripresa, una fiammata improvvisa di contropiede del Napoli sempre nell'asse sinistro Hysaij - Zielinski ove quest'ultimo serve la palla a Politano che arriva dinanzi a Donnarumma e con un tiro sporco infila nell'angolino beffando il portiere rossonero. Il Napoli è avanti 0-1.

Il Milan prova a reagire, gli azzurri contengono e creano anche un'ottima occasione per lo 0-2 sprecato da Ruiz.

Pioli inserisce Rebic (poi espulso per proteste inutili), Diaz, Saelemakers e Hauge, dando più vivacità ma manca lucidità e  concretezza e alla fine il Milan spreca solo due occasioni, una clamorosa con Leao a due passi dalla porta azzurra e un colpo di testa a giro di Rebic disinnescato da Ospina. Nel Napoli entra anche Osimhen che al minuto 85 per poco non riusciva a raddoppiare con un gol stupendo. Mentre a 3 minuti dalla fine scattano le polemiche: Pasqua nonostante il Var, non da un rigore (molto) dubbio al Milan per fallo di Bakayoko su Hernandez, secondo il direttore di gara è il francese del Milan ad accentuare la caduta.

Nel mio modo di vedere calcio, quello è rigore, perché il tocco c'è stato, lieve o grande che sia. Ma il Napoli alla fine l'ha vinta con merito.

I rossoneri hanno giocato al di sotto delle loro aspettative e fin troppo sottotono, si salva solo Tomori che ancora una volta ha giocato un' ottima partita di personalità e temperamento. Più che stanchezza, Pioli sa di avere un attacco spuntato senza quegli uomini che contano e le partite senza veri uomini d'attacco come Ibrahimovic, un Rebic a mezzo servizio e Mandzukic iniziano ad esser già troppe, Leao ancora una volta stecca, avrebbe anche bisogno di riposo, ma non c'è tempo, perché giovedì si ritorna in campo per l'Europa League, per l'impresa dell'anno contro il Manchester, ma per fare quell'impresa, i rossoneri devono resettare e tornare subito quelli visti ad Old Trafford e forse con un Ibra in più.

Gattuso batte il "suo" Milan e rilancia il Napoli nella corsa Champions. Molte le note positive per gli azzurri questa sera come Koulibaly, Zielinski, i soliti sacrificatori Insigne e Politano, perfino i più criticati Ruiz e Hysaij hanno giocato una buona partita. L'unico problema è forse Mertens. Il fuoriclasse belga è il fantasma di se stesso, ha bisogno di tempo per recuperare, ma ad oggi Osimhen (seppur non ancora al 100%) è più pronto per giocare lì davanti. Il Napoli ha fatto 10 punti nelle ultime 4 partite, gli azzurri agganciano la Roma al quinto posto a 50 punti e sono 2 punti dall'Atalanta quarta, ma quel che conta è che il Napoli è vivo.

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Pagelle Milan - Napoli:

‌‌Milan: Donnarumma: 6.5; Dalot: 5, Tomori: 7, Gabbia: 6, Hernandez: 5.5; Kessie: 5 (67' Meite: 5.5), Tonali: 6; Castillejo: 5 (60' Saelemaekers: 6), Calhanoglu: 5 (60' Diaz: 5.5), Krunic: 6 (60' Rebic: 4); Leao: 5 (79' Hauge: sv).

‌‌All. Pioli: 5.5

Napoli: Ospina: 6.5; Di Lorenzo: 6, Maksimovic: 6, Koulibaly: 7, Hysaij: 6.5; Ruiz: 6.5, Demme: 6.5 (79' Bakayoko: 4); Politano: 7 (79' Rui: sv), Zielinski: 7 (75' Elmas: 5.5), Insigne: 6.5; Mertens: 5 (58' Osimhen: 6).

All. Gattuso: 7

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La resurrezione partenopea guidata da Gattuso spinge l'amico Conte sul binario dritto dello scudetto: L'Inter è a +9 grazie alla vittoria contro il Torino.

I nerazzurri non si fermano più e vincono una partita sofferta e faticosa e si ringrazia un altro "Toro" ossia Lautaro Martinez. È lui che si procura il rigore poi trasformato da Lukaku per il momentaneo 0-1, è lui che sigla il gol vittoria dell'1-2 con un bellissimo colpo di testa su pennellata precisa di Sanchez.

Si sa che la pazienza è la virtù dei forti, è così l'Inter per vincerla ha dovuto pazientare perché il Torino di Nicola era ben messo in campo ed aveva anche trovato il gol del pareggio con Sanabria, forse proprio per questo è la classica vittoria dal doppio valore.

Una partita blanda per la squadra di Conte, ha giocato più di testa che di gambe, sottotono in molti come Barella, Hakimi, Brozovic e Perisic, anche Lukaku seppur ha segnato il gol del rigore dello 0-1 ha giocato sotto ritmo. La partita poi cambia grazie all'ingresso in campo di Eriksen e Sanchez. Grazie a loro, la squadra nerazzurra ha velocizzato la manovra ed ha giocato meglio. Il resto lo ha fatto Lautaro.

Anche questa è una vittoria del Contismo, la percezione di una maturità mentale nel vincere anche partite molto sporche come questa dell'Olimpico di Torino o come a Parma. E diciamocelo partite del genere, gli anni precedenti i nerazzurri non le vincevano; merito di un autorevolezza perfetta somministrata da Antonio Conte. Ottava vittoria consecutiva per i nerazzurri che mettono un altro mattone importante verso lo scudetto, l'Inter va come un treno sul binario 9, quello dei 9 punti che la separano dal Milan.

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Chi si avvicina al Milan è la Juventus.

I bianconeri riscattano la disfatta in Champions espugnando Cagliari per 1-3. Merito dell'uomo di chi aveva bisogno più di tutti di del riscatto: Cristiano Ronaldo.

Il portoghese segna una tripletta che mette a tacere tutte le polemiche accorse durante la settimana e sono 23 reti su 23 partite. In campionato si sa, può esser sempre più semplice per un salto di pressione, ma ciò non cambia che almeno in Champions il portoghese ha deluso, questa teoria onde evitare clamorosi risvolti per il futuro non cambia.

Prima dei 3 gol, Ronaldo ha rischiato di essere espulso per un duro intervento in gioco pericoloso sul portiere Cragno, sarebbe rosso diretto tutta la vita, ma per l'arbitro Calvarese è soltanto giallo.

Dopo quel rischio, la Juve domina il primo tempo alla Sardegna Arena, e Ronaldo prima di testa, poi su rigore (fallo netto di Cragno in uscita proprio su di lui) e poi con un bel gesto tecnico porta i bianconeri sullo 0-3 a fine primo tempo. Il Cagliari reagisce solo nel secondo tempo approfittando anche del calo fisico dei bianconeri (i 120 minuti col Porto iniziano a farsi sentire), ma riescono solo ad accorciare grazie a Simeone.

La Juventus vincendo accorcia sul Milan andando a - 1 seppur restando sempre a - 10 dall'Inter. È una vittoria che da un filo di serenità a Pirlo e alla sua squadra dopo il buio dell'eliminazione contro il Porto, non cambiano gli scenari e non cambiano i pensieri, ma di certo, almeno per il campionato, guai a darla per morta.

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La sorpresa di giornata è indubbiamente la sconfitta della Roma in casa del Parma per 2-0.

Per la Roma è la prima sconfitta contro una squadra di medio-bassa classifica; nonostante il recupero di Dzeko, i giallorossi non sono mai stati in partita, poco lucidi in fase offensiva e soprattutto poco concentrati in difesa. Gli emiliani hanno fatto una partita perfetta, che li rimette 3 punti dal quart'ultimo posto occupato dal Cagliari, le reti della vittoria sono di Mihaila ed Hernani su rigore.

L'Europa League si sa, toglie tante energie fisiche e mentali, tale che la squadra di Fonseca nelle ultime 5 partite di campionato ha ottenuto solo 7 punti e adesso dovrà anche fare a meno per un mese dell'infortunato Mhikitaryan.

Fonseca in Europa sa come si fa, ma per quanto il pensiero sia di andare fino in fondo alla competizione, non può porre alibi di avere continuità in campionato. La Roma adesso scivola al sesto posto raggiunta dal Napoli, e domenica ci sarà un Roma-Napoli di puro scontro diretto Champions per cuori forti.

I giallorossi oltre ad esser stati agganciati dal Napoli sono stati sorpassati dall'Atalanta.

La Dea di Gasperini ha battuto in scioltezza lo Spezia per 3-1 nell'anticipo del venerdì, grazie ad un super Pasalic autore di una doppietta ed al solito imperioso Muriel (16 gol in stagione per lui), riscattano così la sconfitta contro l'Inter e si preparano alla gara di ritorno contro il Real Madrid, dove servirà la miglior Atalanta e dove servita la partita della vita,

Intanto si riprendono il quarto posto a quota 52, per un'altalena Champions da vertigini.

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