Giudici onesti sono costretti a dimettersi : "la toga mi deve limitare a esprimere la mia opinione sulla legittimità di atti o di provvedimenti, di denunciare fatti penalmente rilevanti, anche se riguardano rappresentanti delle istituzioni".

Giudici onesti sono costretti a dimettersi : "la toga mi deve limitare a esprimere la mia opinione sulla legittimità di atti o di provvedimenti, di denunciare fatti penalmente rilevanti, anche se riguardano rappresentanti delle istituzioni".
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Roma 14 Ottobre : "Se il fatto di indossare la toga mi deve limitare a esprimere la mia opinione sulla legittimità di atti o di provvedimenti, o peggio ancora di denunciare fatti penalmente rilevanti, anche se riguardano rappresentanti delle istituzioni, allora preferisco lasciare la toga" ad annunciarlo è il giudice Angelo Giorgianni, durante un'intervista rilasciata ad Adnkronos, autore anche del libro “Strage di Stato.

Sabato scorso questo giudice ha partecipato alla manifestazione contro il green pass, a Roma, e ci tiene a precisare che condanna gli atti di violenza contro la Cgil.

"Troppe le verità nascoste del Covid 19”, aggiunge il giudice, che si è schierato dalla parte dei cittadini, sul palco allestito a Roma, contro il governo.

"La manifestazione è una cosa, quello che è successo fuori è diverso".

"In quella piazza c'erano mamme, bambini, lavoratori, ed era una piazza internazionale, senza simboli di partiti, e pacifica".

"Se poi, fuori da quella piazza, qualche delinquente ha commesso atti criminali, non c'entra niente con la manifestazione dei 'no green pass'".

"Quelle sono persone ciniche che con il loro comportamento hanno di fatto sporcato una manifestazione di piazza bellissima"

"Peccato, quegli atti criminali hanno oscurato la manifestazione, perché alla fine si è dato risalto agli atti di pochi delinquenti e non alla presenza di decine migliaia di persone oneste".

Il giudice Giorgianni, in passato ha ricoperto il ruolo di sottosegretario all'Interno durante il governo Prodi, così torna a parlare in merito alla sua toga, visto che attualmente è giudice presso la Corte d'Appello di Messina, "io trovo paradossale che un cittadino non possa esercitare un suo dovere, se si ritiene che siano stati commessi dei reati da parte di chiunque, allora si agisca di conseguenza".

"Il mio datore di lavoro è lo Stato".

"Ma se il fatto di avere la toga mi limita di esprimere la mia opinione, allora è chiaro che la lascio, e lo farò".

Inoltre aggiunge: "In ogni caso io non voglio determinare imbarazzi a nessuno".

"Ma non voglio rinunciare al diritto di esprimere la mia opinione".

Dunque, è già deciso: "Lascio la toga, ho fatto la mia comunicazione".

In merito all'attacco alla sede Cgil di sabato, il giudice Giorgianni si esprime in tal senso : "I fatti dimostrano che qualcosa non ha funzionato in termini di prevenzione".

Si attribuisce tale attacco ad una matrice fascista, Lei che ne pensa : "Io mi limiterei ai fatti, quella è stata opera di delinquenti".

"In quanto alla matrice non spetta a me dirlo, in questo momento bisogna solo prendere senza se e senza ma le distanze, perché la violenza contrasta con gli interessi della piazza, e rischia di inquinare l'immagine di manifestazioni democratiche, inclusive e non ideologizzate".

"Noi viviamo in uno stato di diritto e chi ha il dovere di farle osservare si premuri, ma qualcosa ribadisco non ha funzionato".

"Leggo che si aspettavano un migliaio di persone e invece è stata una valutazione errata".

Giorgianni aggiunge inoltre : "Le rivoluzioni non devono essere violente ma ghandiane perché la violenza è contro gli interessi del popolo sovrano".

"A maggior ragione in un momento in cui la nazione è spaccata e il rischio è di determinare uno scontro sociale".

"La piazza è la vecchia agorà, dove il popolo era presente".

Dal palco ha detto che "serve una Norimberga contro chi governa".

Sì spiega il Giudice ed argomenta così : "Io credo in uno stato di diritto, ho presentato più denunce per conto dell'Organizzazione mondiale della vita' per fatti che abbiamo ritenuto di rilevanza penale, bisogna usare gli strumenti dello stato di diritto".

Dal 15 ottobre, ci sarà l'obbligatorio di green pass, anche per entrare in Tribunale a Messina, come agirà ? : "Farò un tampone ogni tre giorni, non credo che il problema sia per me ma per chi non se lo può permettere".

"Chi lavora per 700 euro al mese, spendere soldi tre volte a settimana è pesante". "Sarebbe stato auspicabile, trattandosi di una misura per garantire la sicurezza sul posto di lavoro, che il costo dei tamponi fosse a carico dei datori di lavoro".

"Oggi serve un dialogo, a partire dal mondo della scienza, ed eviterei di impostare il dibattito come confronto tra no vax e si vax, perché è una distinzione divisiva mentre bisogna recuperare le ragioni dell'unità, per esempio io preferisco parlare di libertà vaccinale".

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