Anche se è un prete, sarà registrato come il padre della figlia

Anche se è un prete, sarà registrato come il padre della figlia
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Verona 29 Marzo 2023, un sacerdote 47enne, è stato condannato, in sede civile al risarcimento : non ha mai negato di essere il papà della figlia, ma non l'ha mai voluta riconosciuta.

A Luglio di due anni fa, in sede penale il gip aveva accolto la richiesta di archiviazione, avanzata dalla procura di Verona, ritenendo che non poteva essere "costretto" ad essere padre, in quanto sacerdote, seppur la bambina era stata concepita mentre esercitava il ministero religioso, come parroco.

          La bimba nata a Brescia all' inizio del 2017

Il fatto risale al 2017, la figlia del prete è nata a Brescia, da una relazione tra il sacerdote 47enne, ed una donna straniera, due anni più giovane, residente sul Garda.

All'epoca dei fatti il prete, era parroco presso un comune vicino il Lago di Garda, (oggi continua ad esercitare in Friuli, dopo essere stato trasferito da un comune sito nella provincia di Verona).

Dalla relazione era nata una bambina, all'inizio del 2017.

La donna si era rivolta al tribunale civile, dove il sacerdote è stato condannato al riconoscimento della figlia, e alla registrazione all’anagrafe della nascitura, oltre che al versamento nei confronti della donna, di circa 10 mila euro, come arretrati per il mantenimento della piccola.

La donna è assistita dall’avvocato bresciano Corrado Voltolini.

Il prete non ha mai negato di essere il padre della bambina, ma non voleva riconoscerla

La relazione che il parroco intratteneva con la donna, è iniziata nel 2015, in un comune sito vicino il lago di Garda.

Un rapporto che è andato avanti per 2 anni (fino al 2017), quando a Brescia nacque la bambina, sua figlia.

Il prete non aveva mai negato di essere il padre della bambina, (anche il test del Dna ne aveva confermato la paternità), ma non la voleva riconoscere.

La causa penale e civile si è conclusa poche ore fa, con la condanna del parroco.

La quarantenne ha raccontato ai giudici, che dopo cinque settimane, il sacerdote le aveva "abbandonate", versando una somma economica come mantenimento.

Quando nacque la piccola (nel 2017), il parroco ammise con i suoi superiori di essere il padre della bambina, a quel punto tutto era stato "risolto" con "un percorso di presa di coscienza e auto esame", autorizzando il prete in questione, a proseguire il ministero religioso, dopo il trasferimento.

La donna si era rivolta ai Carabinieri querelando il prete.

I militari inserirono nel registro degli indagati, il parroco per il reato di : violazione degli obblighi di assistenza familiare.

Tuttavia il pm Valeria Ardito, al termine delle indagini preliminari, aveva chiesto l’archiviazione della denuncia nei confronti del sacerdote, richiesta che venne accolta dal gip Paola Vacca.

Ora però la magistratura civile riaprirà la vicenda.

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