Milano, ragazzina in collocamento etero-familiare, torna a casa dalla mamma.

Milano, ragazzina in collocamento etero-familiare, torna a casa dalla mamma.
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Milano 11 Ottobre 2023, recentemente Barbara (nome di fantasia) una ragazzina 14enne, della provincia di Milano, era stata sentita dal Giudice dove aveva reiterato la sua volontà di tornare a casa sua.

Dopo l’audizione al e è tornata a casa senza aspettare il decreto del giudice.

In seguito ha deciso di non aspettare la decisione del giudice ed è tornata a casa della mamma.

Da mesi, infatti, la ragazzina ribadiva, inascoltata, l’assurdità del Decreto di collocamento etero familiare.

Nel pomeriggio Barbara si è presentata a casa della mamma che ha chiamato immediatamente la famiglia affidataria e ha quindi contattato i servizi territoriali che però si sono rifiutati di uscire per parlare con la ragazza.

Di fronte alla determinazione della quattordicenne, i servizi hanno affermato che per ora poteva restare con la mamma e che avrebbero avvertito il curatore.

La vicenda nasce alcuni anni fa ma precipita nel Dicembre del 2022 quando, dopo un litigio con la mamma, la sorella più grande di Barbara ora sedicenne, accusa la mamma di averla colpita dichiarandosi anche preoccupata per l’incolumità della sorella più piccola, anch’essa vittima a suo dire di maltrattamenti.

Sulla base delle sommarie informazioni acquisite dagli insegnanti, nonché dall’operatore di un progetto scolastico, il Tribunale emetteva un provvedimento di allontanamento e di sospensione della responsabilità genitoriale, senza tuttavia esaminare la storia della sedicenne, seguita privatamente da una psicologa e presa in carica dall’UONPIA sin dall’Ottobre 2021, senza valutare la figura della madre, un’insegnante molto apprezzata, e senza tener conto della storia familiare su cui non erano mai emersi segnali di maltrattamento.

La mamma ora difesa dall’avvocato Miraglia dichiara:

“Quello che mi fa rabbia è che sono stata io stessa a chiedere aiuto per mia figlia e che invece di essere aiutata, al primo sospetto, si sia ritenuto di assumere provvedimenti tanto drastici.”

Secondo l’avvocato Miraglia:

“La superficialità delle istituzioni che ha portato al Decreto del Tribunale è preoccupante".
"Un particolare inquietante sarebbe la relazione di aggiornamento di una professionista secondo cui la sedicenne avrebbe passato l’intera estate del 2022 chiusa in casa".
"In realtà a Luglio 2022 era stata una settimana in Romagna per un campus musicale, vacanza che tra l’altro ha fatto anche nel 2023; sempre nel mese di Luglio era stata due settimane in Irlanda per una vacanza studio; il 10 Luglio 2022 era andata con la madre al concerto dei famosi Guns and Roses; ad Agosto era stata con la mamma dieci giorni in Germania; senza dimenticare le gite giornaliere a Pavia, al Cenacolo e alle Vigne di Leonardo di Milano, oltre che a Gardaland (sempre a Luglio), gita menzionata persino nella medesima relazione".
"Ma ancor più allarmante è il fatto che attualmente la sedicenne sta vivendo una condizione di totale abbandono da parte della comunità; la minore infatti acquista pacchetti di sigarette, kit per l’esecuzione di piercing che pratica alle compagne e a sé stessa, con il grave rischio di infezioni; nessun operatore si occupa delle sue necessità, quali la cura del violino e del suo abbonamento ATM a cui ha provveduto la madre, nonché l’elenco dei libri scolastici e le comunicazioni della scuola".
"La mamma ha provveduto a fornire alla minore ogni necessità, subentrando ad una comunità che sta dimostrando di non riuscire a «gestire» la ragazza, lasciata totalmente indipendente e allo sbando, senza alcuna progettualità".
"La mamma è stata accusata di essere eccessivamente punitiva nei confronti della figlia, ma certamente le regole non mancavano, e si ritiene che una ragazza di quasi 17 anni, con problematiche comportamentali e didattiche, debba essere controllata".
*"La drastica decisione di Barbara pesa come un macigno sui comportamenti e sulle valutazioni dei professionisti e degli operatori che si sono occupati della vicenda. Di fatto qui abbiamo una totale incapacità genitoriale delle istituzioni di tutela e una mamma che, invece, è sempre stata presente, attenta e responsabile".

Barbara dovrebbe essere lasciata libera di vivere serenamente la sua vita come accadeva prima.

"Serve anche un segnale forte verso la più grande che andrebbe allontanata subito da questi «genitori incapaci» e riconsegnata alla madre, l’unica in grado di educare e disciplinare la ragazza.”

Ci auguriamo che gli errori e le criticità evidenziate da questa vicenda portino ad una soluzione positiva per la famiglia, ma anche a una revisione della formazione e dei protocolli seguiti da questi operatori del sistema locale di tutela minorile.

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