Cassina de’ Pecchi: dalla Controriforma al machine learning. Un dialogo tra secoli!

La ricerca dietro l’affresco del 1601, condotta da Francesco Cau,

connubio tra arte, fede ed intelligenza artificiale, porta una nuova luce su un capolavoro del Seicento lombardo: la bottega del Cerano.

Un viaggio tra arte, storia e tecnologia, così Francesco Cau , ha presentato al pubblico, nel pomeriggio di sabato 25 ottobre, i risultati dell’indagine sull’affresco dell’Immacolata Concezione datato 1601 e custodito nella ex chiesetta dell’Assunta di Via Roma, di proprietà dell’architetto Emilio Dossena.

La ricerca, condotta in collaborazione con la Pro Loco Cassina–Sant’Agata, ha impiegato per la prima volta strumenti di intelligenza artificiale, per analizzare lo stile pittorico e confrontarlo con le principali scuole lombarde di fine Cinquecento.

L’indagine ha integrato analisi visive digitali ad alta definizione, riconoscimento di tratti pittorici e confronti automatizzati con archivi di opere manieriste e barocche.

Le IA hanno identificato coincidenze compositive, cromatiche e luministiche che riconducono con alta probabilitàalla bottega di Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, 1565–1632, uno dei protagonisti del primo barocco milanese, con possibili influenze stilistiche di Enea Salmeggia, detto il Talpino, artista bergamasco attivo a Milano nello stesso periodo.

L’intelligenza artificiale non sostituisce lo storico dell’arte, ma lo aiuta a vedere connessioni invisibili, ha spiegato Francesco Cau, Presidente del Comitato Cassina 150.  È come dare nuova voce alle opere che non hanno lasciato documenti, restituendo loro una storia possibile e coerente.

L’affresco e la sua storia

L’opera, datata 1601, rappresenta la Vergine Immacolata, avvolta da luce dorata e circondata da angeli, secondo un’iconografia pienamente tridentina.

Realizzata, circa ventiquattro anni dopo la costruzione della chiesetta, voluta dai Conti Pecchi e affidata ai frati celestini, ordine benedettino caratterizzato da una profonda devozione mariana.

La monumentalità della figura, il contrasto tra staticità e moto ascensionale, l’uso delle dorature e la qualità plastica rimandano al linguaggio del Cerano e alla sua cerchia; la dolcezza dei volti e la luminosità armonica richiamano invece la sensibilità di Salmeggia.

Verso nuove ricerche

Il Comitato Cassina 150 e la Pro Loco Cassina–Sant’Agata, intendono proseguire con indagini diagnostiche, e ricerche d’archivio per approfondire l’attribuzione e completare il percorso di valorizzazione della chiesetta.

La scoperta, presentata nell’ambito della Festa d’Autunno, segna un passo importante nella riscoperta del patrimonio storico ed artistico del territorio.

Cassina ha molto da raccontare, ha concluso Marco Vazzoler, Presidente della Pro Loco, ogni scoperta come questa è un modo per dare identità, memoria e orgoglio alla nostra comunità.

Gioia Logiri e Francesco Cau